Sede del Museo del Rubinetto |
Maina
Mainardi ha commentato la vita dello scrittore e poeta Ernesto
Ragazzoni, rivelando alcune notizie inedite come il suo soggiornare
ciclico nella casa di Orta di proprietà della madre, una Gippini.
Ernesto
Ragazzoni nato a Orta Novarese l'8 gennaio 1870, morì a Torino il 5
gennaio 1920 di cirrosi epatica, conseguenza della sua forte
propensione al bere.
Appassionato
di letteratura, nel 1891 pubblicò ne «Il cittadino novarese» i
primi racconti e la raccolta di poesie Ombra, che comprendono anche
traduzioni da Goethe, Edgar Allan Poe e Victor Hugo, nella tradizione
della scapigliatura milanese.
Il 16 aprile
1899 si sposò con la giornalista Felicita Rey, figlia di un
colonnello dei bersaglieri.
Ernesto Ragazzoni e Felicita Rey |
Nella sua
attività giornalistica fu collaboratore di varie testate. Per «La
Stampa» divenne corrispondente estero: nel 1904 fu a Parigi, a
Londra e poi , dal 1912 al 1918 ancora a Parigi.
Interessato
alla letteratura inglese, nel 1899 e nel 1900 pubblicò alcuni saggi
nella rivista bergamasca «Emporium» su Robert Louis Stevenson e
Jerome Klapka Jerome.
La "lettura
al femminile" fatta da Maina ha sottolineato la profondità di
pensiero del poeta, nascosto e mascherato dall'ironia e dalle
espressioni dissacranti usate nelle sue composizioni. Traendo alcune
poesie contenute nel volumetto "Buchi nella sabbia e pagine
invisibili", Maina ha declamato "Ad Orta", "De
Africa", "L'apoteosi dei culi di Orta", "Elegia
del verme solitario" e, per ultimo "Il mio funerale",
nella cui citazione finale è sintetizzato il pensiero del poeta:
"Qui giace Ernesto
Ragazzoni d'Orta
nacque l'otto gennaio
mille ed ottocentosettanta
e sotto, questo motto:
D'esser stato vivo non gl'importa"
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