lunedì 28 novembre 2016

Alzo. ieri e oggi

Attraverso le immagini, la testimonianza della  trasformazione urbanistica avvenuta nello scorso secolo nella frazione di Alzo.





Panoramica dalla Cave



 Ingresso ad Alzo da sud



Uscita da Alzo verso nord

giovedì 24 novembre 2016

La trasformazione urbanistica di Pella

La piazza Motta a Pella ha subito una notevole trasformazione nel corso degli anni, come è visibile da vecchie immagini rapportate ad oggi.
Il ricordo dei pellesi sulla piazza è legata alle tradizioni delle lavandaie che, dopo avere lavato e sciacquato i panni sulla sponda del lago, stendevano gli stessi sulle corde tirate tra un ippocastano e l'altro, tappezzando di bianco l'intera area.

Di fronte a quello che era il circolo Pellese (ora pizzeria La Piazzetta), era situata una fontana pubblica al servizio della comunità, probabilmente quella stessa fontanella che ora è situata in un angolo all'ingresso della piazza medesima.

Il lungo lago che si diparte lungo la via, all'epoca era delimitato da un muretto che forniva appoggio e sedile per coloro che rimanevano a fare quattro chiacchiere, muretto sostituito da un lungo parapetto in tubolare di ferro, abbellito con vasi di fiori e con un marciapiede sul quale si snocciolano varie panchine per la sosta dei visitatori.






lunedì 21 novembre 2016

La casa del Parroco ad Alzo


L'edificio, che storicamente è l'abitazione destinata al Parroco di Alzo è probabilmente di fine ottocento, situata nel centro paese e di fronte alla parrocchia, attorniata da edifici della stessa epoca o poco più antichi.
Questo bel caseggiato che, nel corso degli anni ha subito dei miglioramenti e aggiunte varie, è stato dimora per molti anni di don Giuseppe Stangalino, il parroco di Alzo dal 1951 al 2006.
Poi con i vari avvicendamenti dei nuovi parroci, in comunione con altre parrocchie, l'edificio è diversamente utilizzato: gli appartamenti del primo e secondo piano per accoglienza di gruppi scout o gruppi religiosi, mentre il salone del piano terra, semi interrato, è invece adibito ad oratorio ed è usato per incontri e conferenze grazie alla disponibilità dell'attuale parroco don Beppe.
Come è cambiata negli anni la struttura di questo edificio? Abbiamo trovato alcune foto degli anni 1940-45 che mettiamo a confronto con quelle scattate in questi giorni per il piacere di ricordare i tempi passati.





giovedì 17 novembre 2016

Trasporto scolastico: segno dei tempi


 A piedi , con la cartella fatta con tela e cucita dalla mamma o, per i più abbienti, con la cartella di cartone come le valigie degli emigranti del '900, si andava a scuola con la stessa allegria e volontà che ancora oggi contraddistingue gli scolari. Almeno in questo nulla è cambiato.
Qualche volta, quando il tragitto era abbastanza lungo, si aveva la fortuna di trovare un passaggio su un mezzo di trasporto alquanto inusuale: il carrettiere del paese che caricava il gruppetto di ragazzini per alleviare la fatica del tragitto, come testimonia la simpatica immagine che abbiamo scovato.

Ora c'è lo scuolabus, con tutte le regole e le norme di sicurezza che disciplina il trasferimento casa-scuola e scuola-casa,; poi ci sono i genitori o i nonni automuniti che vanno sull'uscio della scuola a prelevare gli scolari per evitare che facciano troppa fatica, e li alleggeriscono anche dei griffati zaini per scongiurare lo stress fisico.
In Svezia hanno inventato un nuovo sistema di trasporto: lo scuolabus a pedali, un mezzo che può portare fino a 12 bambini. In tal modo si riduce il traffico e i piccoli utenti si divertono moltissimo.
Ma siamo arrivati al meglio del meglio: scuola senza zaino, nuovi sistemi di apprendimento per formare donne e uomini che saranno i protagonisti della società futura, all'insegna di un mondo migliore ed uguale per tutti.
Il giudizio ai posteri....!


lunedì 14 novembre 2016

Il bel granito di Alzo

Il granito ebbe ed ha infinite applicazioni. Fu il primo mezzo costruttivo conosciuto dall'uomo. I dolman preistorici, le antiche porte di Micene, le piramidi d'Egitto sono di granito e di granito sono tutti i ruderi dell'antica civiltà Greca e Romana.
L'attività estrattiva del granito di Alzo risulta sia iniziata negli anni Quaranta dell'Ottocento, ma molte case alzesi del settecento e del primo ottocento hanno già portali ed altri elementi in granito bianco.
Una data certa di un elemento in granito è la balaustra della chiesa di S. Filiberto su cui è incisa in bell'evidenza dalla parte dell'altare la data 1781.
Questo si spiega con il fatto che gli uomini di Alzo non avevano atteso la perizia degli ingegneri per utilizzare il loro granito. Certo non facevano esplodere la roccia ma sapevano utilizzare i "trovanti", i massi erratici sparsi in abbondanza nei boschi e nelle brughiere, ottenendo manufatti di abbellimento e di utilità nella costruzione della proprie dimore.

Il masso erratico, spesso indicato con il nome di "trovante", è una grande roccia che è stata trasportata a fondovalle da un ghiacciaio. Questi massi, dopo che il ghiacciaio si è ritirato, occupano un'insolita posizione in cima a colline o isolati in mezzo alla pianura. Li chiamavano "blocchi erratici" perché non ne conoscevano la provenienza.

Horace Bénédict de Saussure su questo affermava: "Il granito non si forma in terra come i tartufi, e non cresce come i pini sulla roccia calcare".



giovedì 10 novembre 2016

Donna colta, pia e "beneficentissima"


Luigia Albini Zanotti
Due lapidi testimoniano l'esistenza di un personaggio femminile che ha lasciato un'importante traccia della sua vita trascorsa in Pella, dopo le nozze avvenute con un membro di una delle famiglie più importanti del luogo.
Luigia Albini nasce a Vigevano da famiglia benestante e sposa a Pella don Giuseppe Zanotti, che fu anche sindaco di questo paese, nato nel 1816 e morto in Spagna nel 1865.
La nobildonna Luigia è proprietaria di un importante patrimonio che amministra insieme al cognato, il reverendo don Gaetano Zanotti, sacerdote e cavaliere (1820 – 1881), non trascurando di fare opere di beneficenza e di carità, tra le quali la più importante rimane l'istituzione dell'ospedale cittadino (già palazzo Zanotti di proprietà del sac. Gaetano).

ex ospedale Zanotti a Pella
Una lapide commemorativa nell'ex ospedale recita: "A Luigia Zanotti nata Albini, che questo ospedale fondava e donava compiendo, l'ultima superstite della casa, il desiderio del marito Giuseppe e del cognato sac. Can. Gaetano".

Esterno ed interno palazzo Zanotti
La seconda lapide è presso il cimitero di Pella: "Qui nella pace del Signore dorme benedetta la salma di Luigia Albini vedova Zanotti – Vigevano 14 marzo 1823 – Pella 17 ottobre 1888 – Donna colta pia beneficentissima di lei diranno poveri di Pella. Il nipote Vittorio questo ricordo pose."







lunedì 7 novembre 2016

Cambiamenti urbani per nuove esigenze di vita

I cambiamenti sociali avvenuti dopo la fine della seconda guerra mondiale e l'industria delle rubinetterie, con il suo rapido avanzare dietro la spinta di nuove esigenze, hanno messo in luce il bisogno di rinnovare e rendere più efficienti anche le vie di comunicazione che risultavano inadeguate per i più attuali mezzi di trasporto che dovevano sostituire carretti e animali.

Non più carri con decine di buoi per trasportare i pensanti massi di granito, ma camions che transitano sulle strade sterrate con i prodotti delle fonderie e delle officine della zona.




Le polverose strade si trasformano, e cambiano anche l'aspetto urbanistico del paese!




giovedì 3 novembre 2016

Norcia e la basilica di san Benedetto



Prima del terromoto


dopo  il terremoto del 30 ottobre 2016
Non fa parte degli argomenti riferiti al nostro territorio, ma la tragedia del crollo della basilica di san Benedetto a Norcia ci induce al ricordo delle meraviglie di questo luogo ricco di opere d'arte e di minori testimonianze, non prive di storia e di tradizioni.
Il portico  delle Misure
Tra queste opere vi era il Portico delle Misure, addossato alla fiancata destra della basilica, costruito verso il 1570 per volontà del Comune e delle autorità ecclesiastiche, con lo scopo di creare una specie di mercato coperto dei cereali, anch'esso crollato interamente.
Una delle "misure" in pietra

Le "misure" erano 9 recipienti di pietra che venivano utilizzati come unità di misura delle merci, alcune delle quali ancora  provviste delle "rasiere, spatole metalliche appese al muro.
L'auspicio è che tutto possa essere ricostruito e riportato all'antico splendore, comprese queste particolarità che fanno parte di un passato storico e sociale che ci rende orgogliosi del nostro Paese.