lunedì 6 marzo 2017

Ernesto Ragazzoni d'Orta: una lettura al femminile

Sede del Museo del Rubinetto
Maina Mainardi ha commentato la vita dello scrittore e poeta Ernesto Ragazzoni, rivelando alcune notizie inedite come il suo soggiornare ciclico nella casa di Orta di proprietà della madre, una Gippini.
Ernesto Ragazzoni nato a Orta Novarese l'8 gennaio 1870, morì a Torino il 5 gennaio 1920 di cirrosi epatica, conseguenza della sua forte propensione al bere.
Appassionato di letteratura, nel 1891 pubblicò ne «Il cittadino novarese» i primi racconti e la raccolta di poesie Ombra, che comprendono anche traduzioni da Goethe, Edgar Allan Poe e Victor Hugo, nella tradizione della scapigliatura milanese.
Il 16 aprile 1899 si sposò con la giornalista Felicita Rey, figlia di un colonnello dei bersaglieri.
Ernesto Ragazzoni e Felicita Rey
Nella sua attività giornalistica fu collaboratore di varie testate. Per «La Stampa» divenne corrispondente estero: nel 1904 fu a Parigi, a Londra e poi , dal 1912 al 1918 ancora a Parigi.
Interessato alla letteratura inglese, nel 1899 e nel 1900 pubblicò alcuni saggi nella rivista bergamasca «Emporium» su Robert Louis Stevenson e Jerome Klapka Jerome.
Il Comune di Torino gli ha dedicato una via, nella zona del Parco Colletta.
La "lettura al femminile" fatta da Maina ha sottolineato la profondità di pensiero del poeta, nascosto e mascherato dall'ironia e dalle espressioni dissacranti usate nelle sue composizioni. Traendo alcune poesie contenute nel volumetto "Buchi nella sabbia e pagine invisibili", Maina ha declamato "Ad Orta", "De Africa", "L'apoteosi dei culi di Orta", "Elegia del verme solitario" e, per ultimo "Il mio funerale", nella cui citazione finale è sintetizzato il pensiero del poeta:
 "Qui giace Ernesto Ragazzoni d'Orta
nacque l'otto gennaio mille ed ottocentosettanta
e sotto, questo motto: D'esser stato vivo non gl'importa"


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