giovedì 30 luglio 2015

Guido Tirozzo: il pittore dell'incanto cusiano



Guido Tirozzo (1876-1951)
 
Il pittore a San Filiberto

Guido Tirozzo nacque a Torino nel 1876 da antica famiglia valsesiana e frequentò l'Accademia Albertina. Soggiornò a più riprese al Sacro Monte d'Orta durante il primo conflitto mondiale, e nel periodo dello sfollamento tra il 1943 al 1945, visse ad Alzo nella casa settecentesca che si affaccia sulla bella e panoramica piazza.
Nacquero tante sue preziose tele, cogliendo angoli solitari di sottoboschi trapuntati dalla luce del sole, vedute ampie in cui il lago d'Orta è il vero grande protagonista.
Era un artista riservato, amante della quiete, figura distinta dal tratto signorile, il volto ornato da due baffetti e da un breve pizzo bianco.
La testimonianza del suo soggiorno ad Alzo è documentato da una targa posta sulla facciata della casa che lo ha ospitato, e dove ha lasciato un ricordo affettuoso e riverente nella memoria di chi, ancora ragazzo e alle prime prese con i pennelli da pittore,  lo ha conosciuto negli anni della guerra.
Morì a Torino nel 1951.


La casa di Alzo che lo ha ospitato



lunedì 27 luglio 2015

La Ditta Motta: un fiore all'occhiello dell'industria pellese

 
 
Giacinto Motta
 
 
Una pubblicazione
 
Giacinto Motta (nato a Mortara il 5 aprile 1870 e morto a Orta Novarese il 12 dicembre 1943) è stato docente di tecnologie elettriche presso il Politecnico di Milano dal 1900 al 1922. Si occupò principalmente di imprese elettriche e di telecomunicazioni preconizzando, per primo in Italia, l'uso di cavi sotterranei. Dal 1918 fu consigliere delegato della Edison.
Per Pella, la Ditta Motta fu un'altra bella realtà industriale,
L'ing. Giacinto Motta acquistò il complesso industriale dall'ing. Ferraris a Pella nel 1938 ed il il figlio primogenito, ing. Mario (nato il 6 maggio 1908) riconvertì l'azienda verso la meccanica di precisione, ottenendo importanti commissioni belliche, tra cui la produzione di sensori per i siluri della Marina militare.
Purtroppo, lo sviluppo della produzione fu tragicamente interrotto il 16 novembre 1944 dall'assassinio dell'ing. Mario Motta, che collaborava con la Resistenza, a Bolzano Novarese.
Il lavoro riprese nel dopoguerra con la produzione di macchine utensili, attività che fallì.
 
 
Il monumento a Bolzano Novarese a Mario Motta


Giacinto Motta al centro con i baffi
                                    
 

lunedì 13 luglio 2015

Personaggi della letteratura Alzese


un'edizione del romanzo edito nel 1887

"Alpinisti ciabattoni" è un romanzo divertente  che racconta le disavventure di una coppia di coniugi della Lomellina che decidono di trascorrere a Orta e dintorni alcuni giorni di vacanza. L'autore è Achille Giovanni Cagna il quale veniva a soggiornare ad Alzo presso l'Albergo Alzese. 
Cagna il quale era molto affezionato al proprietario Peppino Gualea del locale albergo e quando questi questo morì nel 1925 all'età di 51 anni, seguendo di pochi giorni la morte del fratello Giovanni di anni 49, gli dedicò il suo personale necrologio.
La figlia Nuccia Cagna, professoressa di lettere, molto colta e apprezzata al Liceo di Vercelli, continuò a frequentare Alzo alloggiando in un piccolo appartamento di due camere accanto alla villa Fiorentini, avvalendosi dell'ottima cucina dell'albergo Alzese e frequentando le famiglie "bene" del luogo in quanto stimata e colta persona.
Achille Cagna in una foto dell'epoca

La figli Nuccia ospite dell'albergo alzese

giovedì 9 luglio 2015

La famiglia Ferraris: avvenimenti lieti e tristi a Pella

Lo stabilimento Ferraris ebbe un notevole sviluppo a Pella, ma un tragico destino funestò questa famiglia.
A parte l'incendio che semidistrusse lo stabilimento il 22 dicembre 1910 provocando danni ingenti, le cronache dell'epoca ci forniscono notizie che si susseguono nel breve volgere di tre- quattro anni, in una parabola veloce che passa dalla grande felicità alla più profonda e angosciosa tristezza.
Il 9 gennaio 1922 si festeggia il matrimonio dell'ing. Giulio Ferraris, figlio dell'ing. Giovanni, con la signorina Zina De Carlini.
Nel febbraio 1923 si annuncia la nascita di Maria Ida, la primogenita di Giulio e Zina.
A luglio del 1924 la ferale notizia della prematura morte, dopo breve malattia, dell'ing. Giulio. 
A distanza di pochi mesi, gennaio 1925, anche Zina De Carlini vedova dell'ing. Giulio, muore a Milano dopo un intervento chirurgico.
Nel 1925 l'ing. Giovanni Ferraris istituì un'Opera Pia a nome del figlio Giulio mettendo a disposizione la somma di Lire 20.000 a favore degli operai dell'omonimo stabilimento.
Il complesso produttivo Ferraris, che nel 1934 aveva raggiunto il ragguardevole numero di 170 dipendenti, fu ceduto alla famiglia Motta nell'ottobre del 1938. 
E qui inizia un'altra storia.
1931 - operai stabilimento Ferraris

1924 - necrologio Giulio Ferraris