giovedì 25 maggio 2017

I "Castelli Cusiani": la storia

Il Comune di Castelli Cusiani nasce, con regio decreto, il 28 giugno del 1928 dall'unione dei comuni di San Maurizio d'Opaglio, Pella e Pogno e una parte del territorio di Isola San Giulio, ossia quello sulla sponda occidentale del lago d'Orta; il capoluogo del nuovo comune venne fissato nel territorio di San Maurizio d'Opaglio.
stemma di Pogno
Stemma di Pella dal 1982
Stemma di S.Maurizio d'Op.
dal 1975

La vita di questo ente durò circa vent'anni, perché il 13 dicembre 1946, (con attuazione dal 15 gennaio 1947) furono infatti ricostituiti i Comuni di Pella e di Pogno.


Il Comune di Castelli Cusiani, ridotto al solo territorio di San Maurizio, ripristinò l'antica denominazione di San Maurizio d'Opaglio l'11 marzo del 1948. 




giovedì 18 maggio 2017

Coniglio alla... Pellese


Il borgo di Pella dall'alto
Animale simbolo degli abitanti di Pella, raffigurato nello stemma Comunale mentre sta impaurito tra i fiumi Pellino e Pellesina con la scritta "Timidus in Medio Fluminum", nella ricetta che suggeriamo subisce una ingloriosa fine: finisce in una pentola ... a pressione!.
Ingredienti: un coniglio novello, mezza cipolla, due spicchi d'aglio, rosmarino, olio.
Lo stemma comunale
Rosolate bene, in 6 cucchiai d'olio e con il trito di mezza cipolla, due spicchi d'aglio e del rosmarino, il coniglio tagliato a pezzi fino a quando diventa rosso.
Album di ricette
Quando è ben rosolato, aggiungete mezzo bicchiere di vino rosso e poco poco burro. Mescolate, salate e lasciate evaporare. Quando è evaporato, regolate anche di pepe e aggiungete un poco di dado. Aggiungete 4 mestoli di acqua calda, chiudete la pentola a pressione.
Lasciate sul fuoco 10 minuti da quando la pentola avrà iniziato a fischiare. Stop prima parte.
La mattina dopo – il coniglio non va assolutamente ritirato in frigorifero – sollevate il coperchio, togliete l'olio se l'eccedenza sarà affiorata in superficie e fatelo cuocere altri 10 minuti sempre dal fischio della pressione. Al termine del tempo, se risultasse presente troppo sugo, fatelo asciugare a fuoco vivo per il tempo necessario. 
Per un'ottima riuscita è molto importante una rosolatura "decisa" del coniglio. Se viene acquistato e poi congelato, dopo lo scongelamento dovrà essere lavato e ben bene asciugato.
Una ingloriosa ma saporita finale del coniglio pellese!

giovedì 11 maggio 2017

Il vascone di Alzo



Esisteva un vascone di granito nel quale confluiva l'acqua di una sorgente, che veniva chiamata "strola", per far bere i cavalli. Questo vascone era collocato alla fine dell'abitato di Alzo, prima della casa ad arco, a fianco dell'edificio adibito a cinematografo negli anni '70 dello scorso secolo.
In un secondo tempo fu trasportato con i "barozz" trainati da buoi, nella piazza Fiorentini.
Durante la costruzione della nuova sede dell'uffico postale, subì un nuovo spostamento temporaneo, relegato in un angolo della piazza stessa.
Quando l'ufficio postale fu terminato, il vascone di granito è stato posto nel mezzo della piccola piazzola che fa da salotto, luogo di incontro per quattro chiacchiere tra amici, ed è adibito a fioriera per abbellire il luogo stesso.

Un lodevole esempio di reimpiego di manufatti utilizzati diversamente da quello originale.

giovedì 4 maggio 2017

Il secolare ippocastano

Era il 15 marzo del 2004 quando gli alzesi assistettero all'abbattimento dell'ippocastano che troneggiava nella panoramica piazza della frazione.
Fu un giorno memorabile per molti cittadini che, dietro le transenne, guardavano le complesse operazioni per sezionare il monumentale albero, alto 36 metri e vecchio di oltre cento anni. Infatti già nel 1907 furono spese ben 10 lire per provvedere alla sua concimazione.
Si guardavano e si commentavano i movimenti degli operai, bisbigliando come se si fosse ad una veglia funebre di un congiunto. Per tanti alzesi, in effetti, è stato come dire "addio" ad un caro amico.
Come non ricordare quando, all'ombra dei suoi rami, sostavano gli anziani del paese a fare le solite quattro chiacchiere mentre i bambini giocavano intorno sotto gli sguardi vigili di nonne e mamme....

La piazza è sempre accogliente con il prato verde e l'aiuola centrale fiorita, ma resta la nostalgia del grande ippocastano.