martedì 20 ottobre 2015

Incontri sulla nostra storia



Ecomuseo del Lago d`Orta e Mottarone
AccendiAmo la Memoria
La Famiglia Alzese
Il Fotocineclub Lo Specchio del Lago

Presentano

INCONTRI SULLA NOSTRA STORIA
Alzo di Pella
23 - 24 - 25 ottobre

VENERDì 23 Ottobre 2015 - ore 20.30
Inaugurazione mostra Ieri e Oggi a cura del Foto Club Lo Specchio del Lago e presentazione del progetto Accendiamo la memoria a cura di Fabio valeggia

SABATO 24 Ottobre 2015 - ore 15.00

modera Andrea Del Duca
direttore dell`Ecomuseo del Lago d`Orta e Mottarone
saluto delle autorità e dei promotori

Angelo Vecchi - Storico - La Grande Guerra cento anni dopo

Massimo Maria Bonini - ricercatore, storico delle tradizioni locali e presidente ecomuseo
I canti che preludono il primo conflitto mondiale

ore 16.40 Coffee break

Fabio Valeggia - responsabile Progetto Accendiamo la memoria
Le grandi Manovre del 1907 nell`area del Cusio

Emanuela Valeri - coordinatrice La Famiglia Alzese
I monumenti eretti nei paesi a memoria dei caduti della Grande Guerra

Ore 18.30 - Apericena per tutti i presenti

DOMENICA 25 Ottobre 2015 - ore 20.30

Proiezione filmati storici a cura di Accendiamo la Memoria:
Il lavoro nelle cave degli anni `40
La prima rubinetteria anni `50
La scalata della rupe della Madonna del Sasso - 1960

lunedì 19 ottobre 2015

1909: la maratona a tappe attorno al Lago d’Orta


Manifesto pubblicitario
 

Elenco dei partecipanti e informazioni
 
Nel mese di settembre 1909, in occasione delle gare di canottaggio indette sul lago d'Orta, fu organizzata una importante maratona podistica nel Cusio di km. 42 suddivisa in tre tappe.
1a tappa Monte d'Orta – Alzo di km 16,600
2a tappa Alzo – Omegna di km 12,700
3a tappa Omegna – Orta Monte di km 12,700
 
La cronaca giornalistica dell'epoca ci informa che nella prima tappa si qualificò al primo posto l'omegnese Antonio Fraschini, che nella seconda tappa arrivò secondo e nella terza tappa ritornò a primeggiare.
Alla tappa di Alzo erano presenti le bande cittadine di Alzo e Pella e Vittorio Minola di Alzo regalò una cassa della squisita birra da lui fabbricata.
 

giovedì 15 ottobre 2015

Il nuovo parroco di Pella: il rettore can. Giuliano Ravedoni


  
 
Don Ravedoni 1881-1958
 
 

L’infaticabile Can. Martino Marinzi aveva cessato di vivere alle ore 18 del 10 marzo 1906, dopo 53 anni di interrotta presenza a cui seguì un anno e mezzo di vacanza. Le cattive lingue dicevano che nessuno dei Sacerdoti volesse accettare la Parrocchia di Pella dopo la lungimirante opera del rettore Marinzi.
 
Il nuovo Rettore veniva da Gozzano. Era stata una vocazione un tantino tardiva, perchè aveva iniziato la sua vita seguendo il padre ed il fratello in “Pradera” quale regolare “bocia”.
Nato nel 1881, era stato ordinato sacerdote nel 1905, si è rivelato un'ottima conquista.
 
Da San Giuliano Diacono (Gozzano), aveva assorbito tutto lo spirito. Quanto Marinzi era stato artista ed abile, altrettanto Ravedoni sarà buono! Appena ordinato sacerdote, il Vescovo l’aveva mandato, quale Vicario Reggente, a Rimella. Vi lasciò, in un anno e mezzo di ministero, la più bella delle impressioni, il più simpatico dei ricordi.
 
Vacante Pella dal marzo 1906 il medesimo Vescovo lo trapianta d’autorità e nella novena del Natale 1907, sulla piazza del lago è ufficialmente e trionfalmente accolto. Imitò il suo antecessore in una nota caratteristica: la longevità del ministero pellese pastorale.
Una straordinaria circostanza: il Rettore Marinzi firma il primo atto ufficiale il 28 giugno 1853 e
muore il 10 marzo 1906. Il Rettore Ravedoni firma il suo primo atto il 12 dicembre 1907 e morirà
il maggio 1958. Due Parroci-Rettori per anni 105!! Non è facile simile coincidenza; difficile eguale
auspicio per chi debba reggere una Parrocchia.
Entrato in Parrocchia si rimboccò, per così dire, le maniche. Il catechismo ai piccoli fiorì come per incanto; le funzioni religiose risvegliate e curate con profondo senso di pietà e di decoro; i giovani si stringono attorno a lui e danno inizio alla filodrammatica che tanta vita portò in paese.
Poi, con pietà e devozione, guardò anche materialmente all’edificio. I nuovi e razionali armadi della sacrestia, la decorazione e ripassatura a tutta la chiesa, poi il nuovo organo (1911) poi la rudimentale Cappella di Lourdes, nel 1922; cui seguirà la Cappella di San Giuseppe (1932).
Il Rettore Ravedoni completerà la sue premure in favore della Chiesa nel 1952, quando, ricorrendo abilmente all’On. Pella, allora Capo del Governo, ottiene di che eseguire l’intonaco esterno di tutta la Chiesa ed il rifacimento di tutta la facciata.
Muore a Pella il 3.5.1958 a 77 anni mentre sta celebrando un matrimonio nella chiesa di Pella.
 
i funerali di Don Ravedoni a Pella
 

lunedì 12 ottobre 2015

Il misterioso "Violone" di Alzo


Alzo col "Violone" da abbattere
 
 
Nel 1902 l'allora sindaco di Pella Francesco Fiorentini, progettò di abbattere “visto il cattivo stato in cui si trova, il piccolo fabbricato comunale detto Violone, della superficie di mq 56". Un modesto edificio coperto da comuni ardesie, con la porta e la finestra in sfacelo, senza pavimento nè soffitto.
L'intenzione era quella di creare un'area da adibire a piazza pubblica molto più ampia con la cessione di un terreno di proprietà Durio-Fiorentini di mq 63, di costruire una conduttura lunga mt. 85 per l'acqua potabile con relativa fontana pubblica e disporre, sul muro di proprietà del canonico Francesco Fiorentini, un "vano conveniente ad uso Albo Pretorio", nonché lo spostamento (rendendola rettilinea) della strada per Artò come da progetto.
Due anni dopo, nel 1904, si poteva ammirare la conclusione dei lavori.
Rimane solo l'interrogativo del perché quel fabbricato vetusto e malandato fosse chiamato "Violone".
 
 
Alzo con le opere da abbattere
 

Oggi come si presenta lo stesso luogo
 

giovedì 8 ottobre 2015

Finalmente il pontile a Prorio

l'imbarco a Prorio negli anni '40
Domenica 24 agosto 1913 fu inaugurato il nuovo pontile a San Filiberto, "opera solida e non priva di eleganza che fa onore a chi l'ha progettata ed a quanti cooperarono alla sua costruzione".
Il nuovo scalo, ritenuto di grande utilità da tutti gli abitanti della riviera, è stato inaugurato con grandi festeggiamenti ed un corposo programma che prevedeva fuochi artificiali, offerte all'incanto, gare di nuoto, cuccagna marina e una gara ciclistica per dilettanti con partenza dalla salita di San Filiberto – Berzonno e ritorno ad Alzo con un percorso di km. 8.
La benedizione fu impartita dal rev. Don Luigi Meazza, parroco di Alzo, alla quale ha fatto seguito un discorso inaugurale del prof. Achille Cagna.
I festeggiamenti hanno avuto termine con un concerto musicale alla luce di una grande illuminazione del paese.

l'imbarco di Prorio oggi




lunedì 5 ottobre 2015

Per San Filiberto una nuova campana

Il 5 agosto 1910 viene inaugurata la nuova campana per la chiesa di San Filiberto di Prorio.
La campana, in "mi bemolle", fu realizzata dalla rinomata Fonderia Mazzola di Valduggia. La signora Giuseppina Peverelli fece da madrina, mentre il padrino fu Ricca Bonaventura, pluridecorato al valor militare, come è testimoniato dal ricordo sulla tomba di famiglia.
Terminata la cerimonia tutti i convenuti furono ospiti nella villa Peverelli dove venne offerto il Vermouth d'onore.

Della campana non è rimasta traccia.

la signora Giuseppina Peverelli

il ricordo di Ricca Bonaventura

giovedì 1 ottobre 2015

A Pella l'acqua potabile

All'inizio del 1900, grazie alle numerose attività produttive che erano sorte in Pella, crescevano via via le bocche, che mangiavano e... bevevano. 
Pella è sempre stata ricca di pozzi freatici e molti ne esistevano nelle case private, mentre in piazza del lago la grande pompa cigolava dalla mattina a sera, alla quale rispondeva l'altra gemella accostata al cortiletto della Casa Canonica.
Ma le esigenze di avere più acqua si fecero sentire soprattutto quando si aprì l’Ospedale e il bravo Rettore Marinzi pensò cosa necessaria, e per i degenti e per le Suore, incanalare dal bosco a fianco della Cartiera una buona fontana. 
Fu il primo acquedotto. Nel 1919, d’intesa col Comune, venne rinnovato ad ampliato, rendendo possibile l’installazione di alcune bocche pubbliche: la prima su in cima al paese nella piazza della Chiesa, poi al centro accanto all’Ospedale, ed infine fuori della casa del medico.
Cammina la civiltà e nascono le sue esigenze! Il 20 ottobre 1931 presso il Notaio Zanè dieci Soci firmano l’atto costitutivo del nuovo Consorzio-acquedotto; e firmano, dice l’Atto, anche per altre dodici persone, assenti ma elencate; più per tre Enti: Ospedale, Asilo, Parrocchia. Una nuova sorgente, di assai maggiore capacità, portò ristoro in tante case.
quel che rimane di una fontana pubblica del 1919

posizione dell'ultimo reperto di fontana pubblica del 1919