giovedì 24 dicembre 2015

Gli angeli del focolare


 
 
un gruppo di signore casa Gualea
 
 
Nella chiesa parrocchiale di Alzo, nata nel 1568, non risulta vi siano cappelle famigliari o sepolcri gentilizi, non mancano però alcune case che testimoniano una certa agiatezza e uno stile di vita piuttosto signorile.
Fra le prime famiglie menzionate nel fondo di pergamene conservate nell'Archivio Parrocchiale di Alzo sono i Gualea (a volte indicati come Gualeja); la  pergamena  è della metà del XIV secolo e la menzione in un atto pubblico era chiaro segno di rilievo sociale.
I  Gualea, nonostante l'antichità, consolidarono una posizione solo nella prima metà del XIX sec. forse per la loro prolificità che portò alla formazione di numerose linee  famigliari e, conseguentemente,  all'eccessiva suddivisione del patrimonio.
Delle molte famiglie Gualea, abbiamo un'immagine di quella di Alessio Gualea, grazie alle foto dei gruppi femminili appartenenti alla famiglia stessa.
 
 
primi '900 matrimonio casa Gualea Alessio
 

 


lunedì 21 dicembre 2015

La torre medievale di Pella


 
prospettiva frontale


 Secondo una tradizione, riportata dal parroco don Annichini senza alcun riscontro, la torre medioevale di Pella nel 950 sarebbe stata in mano al Re Berengario II ed al figlio Adalberto che a quel tempo furono assediati dal figlio di Ottone I, Litolfo. Questi, dopo aver occupato i castelli di Lagna e Pella, avrebbe costretto alla resa padre e figlio.

La torre sarebbe stata parte essenziale della difesa longobarda eretta dal Duca Minulfo, che nel 574 aveva situato la sede del ducato a lui affidato sull’Isola S. Giulio. L'edificio sarebbe sorto al centro di un piccolo borgo, niente meno che capitale della sponda occidentale del lago, andando infine a formare, ben conservata, la parte vecchia della casa parrocchiale.

Lasciando la leggenda storiografica per la storia, è certo invece che la torre fosse in mano agli Zanotti i quali, dietro pressione dell’intelligente Segretario Guglielmetti, la cedettero al Rettore Guglielmetti divenendo la casa del Parroco. Questi, per celebrare il passaggio, fece dipingere  sopra la porta, la eloquente sentenza: “Tune militi, nuno Paroco” (una volta del soldato, oggi del parroco). Aggiunse anche una più lunga iscrizione greca, andata perduta quando si chiuse la porta per lasciarvi la sola finestra attuale.

Alla antica Torre, che tale appare ancora evidente a chi ben la osserva, fu aggiunta in seguito un’altra parte, per ricavarne una completa abitazione, con strutture e piani diversi.
 
la torre medievale casa del Parroco, lato nord

lato sud
 

giovedì 17 dicembre 2015

Distanze geografiche e sviluppo sociale

Il dizionario di Casalis registrava con scarne parole le origini del comune di Pella: "A questo comune è aggregato il villaggio di Alzo, che gli è lontano un mezzo miglio". In realtà, quel mezzo miglio, così breve sul piano della distanza geografica, diventava ben più arduo e faticoso da colmare sul piano delle distanze sociali tra le due comunità. Lo stato di manutenzione dell'intera rete stradale era insoddisfacente. Per fare qualche esempio, il Rialaccio, che segnava per un tratto il confine tra Alzo e San Maurizio, fino al 1822 inondava regolarmente l'unica strada che collegava i due paesi.
Solo dopo il 1885, la realizzazione del nuovo ponte sul Pellino finanziato dalla famiglia Durio consentì al comune nel suo insieme di inserirsi nelle nuove direttrici di traffico che percorrevano la sponda occidentale. Chi passava per Alzo poteva ammirare "un bello stradone che differisce dall'orrendo ciottolato tanto in voga" e le curate residenze signorili, conferivano al paese "un aspetto insolitamente civile e un carattere allegro".
a piedi da Alzo a San Maurizio
la stessa strada come si presenta oggi


lunedì 14 dicembre 2015

Quei valsesiani venienti al lago


l'Istituto Maria Ausiliatrice visto dal lago

L'edificio che oggi a Pella ospita l'Istituto delle Suore di Maria Ausiliatrice, dopo il glorioso passato ottocentesco di filatoio e setificio, nei primi decenni del '900 era diventato un luogo di villeggiatura per il turismo proveniente dalla Valsesia. 
D'altra parte, la sponda occidentale del lago d'Orta occupava una posizione cruciale lungo l'itinerario devozionale che collegava i sacri monti di Orta e Varallo Sesia, nè va trascurata la particolare collocazione del santuario della Madonna del Sasso. 
Dopo le burrascose vicende che avevano portato ad un conflitto di tipo economico tra il Comune di Pella e la direzione del Setificio, il proprietario ultimo del fabbricato, l'ing. Augusto Galimberti nato a Milano il 13 giugno 1852 e morto a Pella il 2 luglio 1937, nel 1931 donava lo stabile alle suore di Maria Ausiliatrice.
Oggi la "Casa" è una importante sede per incontri spirituali, congressi, che accoglie giovani e adulti, sacerdoti, religiosi e laici, nello spirito salesiano. 
Augusto Galimberti 1852-1937

giovedì 3 dicembre 2015

Un matrimonio di fine Ottocento

 
 
 
 
 
Gli sposi Fiorentini- Simonetta
                                    
 
 Nel 1899 Francesco Fiorentini sposa la novarese Anna Simonetta: è così che si intrecciano le vicende delle famiglie che più incisero sulla storia economica e sociale di Alzo.
Francesco, nato nel 1871, a quel tempo era sindaco di Pella ed era il sindaco più giovane d'Italia, mentre Anna Simonetta apparteneva alla nota famiglia di proprietari delle cave di granito.
Il matrimonio fu senz'altro un avvenimento importante, proprio in chiusura dell'Ottocento, e unì due potenze economiche del territorio.
Le nozze, avvenute a Novara il 29 aprile 1899, come da partecipazione originale, hanno avuto un secondo momento di festeggiamenti in Alzo, allorché il 4 giugno dello stesso anno, fu organizzato un raffinato banchetto per coloro che non avevano partecipato alla cerimonia novarese.
Il menu, assai ricercato e degno di uno chef rinomato, sottolinea l'importanza dell'evento.
 
 
 
La partecipazione delle nozze

Il raffinato menu
 

lunedì 30 novembre 2015

Il rettore Guglielmetti illustre personaggio a Pella

il rettore Guglielmetti in un dipinto

Si deve al Rettore Giulio Guglielmetti l'importante e pregevole "Stato d'Anime" che lo stesso ha redatto nel 1837 e poi aggiornato nel 1850, da cui trarre molte notizie che permettono di realizzare un quadro realistico del modo di vivere di quegli anni.
A quel tempo il Rettore conviveva col padre Maurizio, originario di Fara e Segretario del Comune di Pella e del Comune di Isola San Giulio. La sorella Regina risulta nata ad Orta, segno che lì il padre Segretario aveva prima abitato.
Giulio Guglielmetti era pittore dilettante e ottimo matematico (sue sono le meridiane disegnate ai Seminari dell’Isola, Arona (con scritta “floruit 1831”) e Novara, oltre quella che aveva tracciata nel cortiletto della nuova casa parrocchiale). Aveva anche dipinto sul frontespizio, sopra la porta, la eloquente frase: “Tunc militi, nunc Paroco”, ed una più lunga iscrizione greca, andata perduta quando trasformò la porta d'ingresso nella finestra attuale.
Tra l'altro, la famosa Rotonda di S. Alessandro di Fontaneto d'Agogna, costruita dall'arch. Antonelli, contiene all'interno l'urna con le reliquie del santo composte da don Giulio Guglielmetti (nel 1939 quando era parroco di Pella), che le ha rivestite di una ricca tunica rosso-dorata e ne ha ricoperto il volto con una maschera di cera.
la meridiana del seminario all'isola di San Giulio

la Rotonda di Sant'Alessandro

giovedì 26 novembre 2015

La scuola elementare ad Alzo

scolari alzesi nel 1902 con la maestra Rossi

Con l'edificazione nel 1901 del nuovo stabile della Famiglia Alzese, destinato ad accogliere l'asilo infantile e le scuole elementari, ebbe inizio l'attività di sezione staccata fino alla terza elementare.
La prima e "storica" maestra fu Giuseppina Rossi che, nel 1902, dotava la scuola di Alzo di bandiera, inaugurata dal sindaco Fiorentini con il concorso degli scolari di Pella e dei maestri di varie parti della Riviera.
La Rossi è stata l'insegnante di Alzo ininterrottamente per anni, educando varie generazioni di alzesi negli oltre trent'anni di attività e malgrado le varie vicissitudini che portarono, nel 1910, alla soglia della soppressione della scuola della frazione.
ultimi anni di insegnamento della maestra Rossi (1935 ca.)

la maestra Rossi (prima a sinistra) negli anni '40

lunedì 23 novembre 2015

Sant'Albino a Pella con due campanili

la parrocchia di Pella con ancora due campanili

E' il canonico rettore don Giuliano Ravedoni, il 26 ottobre 1935 , a 
costituire il comitato per il nuovo campanile: l'ing. Giuseppe Peverelli di Alzo offre il progetto e tutto il granito grezzo occorrente (c’è chi ne parla bene e chi sfavorevolmente; è certo però che prima il paesaggio di Pella era dominato da lontano dalla ciminiera; oggi è dominato dall’originale campanile, robusto e bello). Nelle giornate 12-13-14 settembre 1936, presente il Vescovo Mons. Castelli, viene inaugurato e vi resta installato il nuovo concerto. La campana maggiore di prima risaliva al 1861: quindi da ascriversi fra le prime realizzazioni del Marinzi, le si era affiancata la seconda nel 1899, ed il concertino s’era completato l’anno dopo 1900 con l’aggiunta delle due piccole a ricordare l’anno giubilare. In occasione dell’inaugurazione del nuovo campanile una sottoscrizione rese possibile l’aggiunta di due nuove campane al grave e la rifusione di quella in data 1899. Ne risultò un bel concertino di sei campane.
Il Rettore Ravedoni completerà la sue premure in favore della Chiesa nel 1952, quando, ricorrendo abilmente all’On. Pella, allora Capo del Governo, ottenne di eseguire l’intonaco esterno di tutta la Chiesa ed il rifacimento di tutta la facciata.
si costruisce il nuovo campanile

l'inaugurazione delle nuove campane

mercoledì 11 novembre 2015

Filippa Lagerback alla Famiglia Alzese



Venerdì scorso si sono concluse sul Lago d'Orta con un bellissimo sole autunnale le riprese televisive, sospese un paio di settimane fa a causa del maltempo, di una puntata della trasmissione “IN BICI CON FILIPPA”, prodotta da Bike Channel per il Canale Sky Italia 214.


La puntata, l’ultima di questa trasmissione per il 2015, è stata voluta dal Distretto Turistico dei Laghi e realizzata in collaborazione con l'Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone.

Le riprese, iniziate a Pettenasco, sono proseguite a Orta, a Legro, sull'Anello Azzurro di Girolago, sul Lungolago di Pella per terminare con una presentazione e degustazione di alcuni prodotti enogastronomici presso la Famiglia Alzese, dove è stata allestita da Francesca Fortis una bellissima tavolata di prodotti tipici forniti dal Butighin di Nicolazzi Mario e illustrata da Riccardo Milan, con l’accompagnamento dei vini forniti da Zoppis snc.

La trasmissione andrà in onda SABATO 26 DICEMBRE alle ore 21.45 sul Canale Sky Bike Channel 214.

martedì 20 ottobre 2015

Incontri sulla nostra storia



Ecomuseo del Lago d`Orta e Mottarone
AccendiAmo la Memoria
La Famiglia Alzese
Il Fotocineclub Lo Specchio del Lago

Presentano

INCONTRI SULLA NOSTRA STORIA
Alzo di Pella
23 - 24 - 25 ottobre

VENERDì 23 Ottobre 2015 - ore 20.30
Inaugurazione mostra Ieri e Oggi a cura del Foto Club Lo Specchio del Lago e presentazione del progetto Accendiamo la memoria a cura di Fabio valeggia

SABATO 24 Ottobre 2015 - ore 15.00

modera Andrea Del Duca
direttore dell`Ecomuseo del Lago d`Orta e Mottarone
saluto delle autorità e dei promotori

Angelo Vecchi - Storico - La Grande Guerra cento anni dopo

Massimo Maria Bonini - ricercatore, storico delle tradizioni locali e presidente ecomuseo
I canti che preludono il primo conflitto mondiale

ore 16.40 Coffee break

Fabio Valeggia - responsabile Progetto Accendiamo la memoria
Le grandi Manovre del 1907 nell`area del Cusio

Emanuela Valeri - coordinatrice La Famiglia Alzese
I monumenti eretti nei paesi a memoria dei caduti della Grande Guerra

Ore 18.30 - Apericena per tutti i presenti

DOMENICA 25 Ottobre 2015 - ore 20.30

Proiezione filmati storici a cura di Accendiamo la Memoria:
Il lavoro nelle cave degli anni `40
La prima rubinetteria anni `50
La scalata della rupe della Madonna del Sasso - 1960

lunedì 19 ottobre 2015

1909: la maratona a tappe attorno al Lago d’Orta


Manifesto pubblicitario
 

Elenco dei partecipanti e informazioni
 
Nel mese di settembre 1909, in occasione delle gare di canottaggio indette sul lago d'Orta, fu organizzata una importante maratona podistica nel Cusio di km. 42 suddivisa in tre tappe.
1a tappa Monte d'Orta – Alzo di km 16,600
2a tappa Alzo – Omegna di km 12,700
3a tappa Omegna – Orta Monte di km 12,700
 
La cronaca giornalistica dell'epoca ci informa che nella prima tappa si qualificò al primo posto l'omegnese Antonio Fraschini, che nella seconda tappa arrivò secondo e nella terza tappa ritornò a primeggiare.
Alla tappa di Alzo erano presenti le bande cittadine di Alzo e Pella e Vittorio Minola di Alzo regalò una cassa della squisita birra da lui fabbricata.
 

giovedì 15 ottobre 2015

Il nuovo parroco di Pella: il rettore can. Giuliano Ravedoni


  
 
Don Ravedoni 1881-1958
 
 

L’infaticabile Can. Martino Marinzi aveva cessato di vivere alle ore 18 del 10 marzo 1906, dopo 53 anni di interrotta presenza a cui seguì un anno e mezzo di vacanza. Le cattive lingue dicevano che nessuno dei Sacerdoti volesse accettare la Parrocchia di Pella dopo la lungimirante opera del rettore Marinzi.
 
Il nuovo Rettore veniva da Gozzano. Era stata una vocazione un tantino tardiva, perchè aveva iniziato la sua vita seguendo il padre ed il fratello in “Pradera” quale regolare “bocia”.
Nato nel 1881, era stato ordinato sacerdote nel 1905, si è rivelato un'ottima conquista.
 
Da San Giuliano Diacono (Gozzano), aveva assorbito tutto lo spirito. Quanto Marinzi era stato artista ed abile, altrettanto Ravedoni sarà buono! Appena ordinato sacerdote, il Vescovo l’aveva mandato, quale Vicario Reggente, a Rimella. Vi lasciò, in un anno e mezzo di ministero, la più bella delle impressioni, il più simpatico dei ricordi.
 
Vacante Pella dal marzo 1906 il medesimo Vescovo lo trapianta d’autorità e nella novena del Natale 1907, sulla piazza del lago è ufficialmente e trionfalmente accolto. Imitò il suo antecessore in una nota caratteristica: la longevità del ministero pellese pastorale.
Una straordinaria circostanza: il Rettore Marinzi firma il primo atto ufficiale il 28 giugno 1853 e
muore il 10 marzo 1906. Il Rettore Ravedoni firma il suo primo atto il 12 dicembre 1907 e morirà
il maggio 1958. Due Parroci-Rettori per anni 105!! Non è facile simile coincidenza; difficile eguale
auspicio per chi debba reggere una Parrocchia.
Entrato in Parrocchia si rimboccò, per così dire, le maniche. Il catechismo ai piccoli fiorì come per incanto; le funzioni religiose risvegliate e curate con profondo senso di pietà e di decoro; i giovani si stringono attorno a lui e danno inizio alla filodrammatica che tanta vita portò in paese.
Poi, con pietà e devozione, guardò anche materialmente all’edificio. I nuovi e razionali armadi della sacrestia, la decorazione e ripassatura a tutta la chiesa, poi il nuovo organo (1911) poi la rudimentale Cappella di Lourdes, nel 1922; cui seguirà la Cappella di San Giuseppe (1932).
Il Rettore Ravedoni completerà la sue premure in favore della Chiesa nel 1952, quando, ricorrendo abilmente all’On. Pella, allora Capo del Governo, ottiene di che eseguire l’intonaco esterno di tutta la Chiesa ed il rifacimento di tutta la facciata.
Muore a Pella il 3.5.1958 a 77 anni mentre sta celebrando un matrimonio nella chiesa di Pella.
 
i funerali di Don Ravedoni a Pella
 

lunedì 12 ottobre 2015

Il misterioso "Violone" di Alzo


Alzo col "Violone" da abbattere
 
 
Nel 1902 l'allora sindaco di Pella Francesco Fiorentini, progettò di abbattere “visto il cattivo stato in cui si trova, il piccolo fabbricato comunale detto Violone, della superficie di mq 56". Un modesto edificio coperto da comuni ardesie, con la porta e la finestra in sfacelo, senza pavimento nè soffitto.
L'intenzione era quella di creare un'area da adibire a piazza pubblica molto più ampia con la cessione di un terreno di proprietà Durio-Fiorentini di mq 63, di costruire una conduttura lunga mt. 85 per l'acqua potabile con relativa fontana pubblica e disporre, sul muro di proprietà del canonico Francesco Fiorentini, un "vano conveniente ad uso Albo Pretorio", nonché lo spostamento (rendendola rettilinea) della strada per Artò come da progetto.
Due anni dopo, nel 1904, si poteva ammirare la conclusione dei lavori.
Rimane solo l'interrogativo del perché quel fabbricato vetusto e malandato fosse chiamato "Violone".
 
 
Alzo con le opere da abbattere
 

Oggi come si presenta lo stesso luogo
 

giovedì 8 ottobre 2015

Finalmente il pontile a Prorio

l'imbarco a Prorio negli anni '40
Domenica 24 agosto 1913 fu inaugurato il nuovo pontile a San Filiberto, "opera solida e non priva di eleganza che fa onore a chi l'ha progettata ed a quanti cooperarono alla sua costruzione".
Il nuovo scalo, ritenuto di grande utilità da tutti gli abitanti della riviera, è stato inaugurato con grandi festeggiamenti ed un corposo programma che prevedeva fuochi artificiali, offerte all'incanto, gare di nuoto, cuccagna marina e una gara ciclistica per dilettanti con partenza dalla salita di San Filiberto – Berzonno e ritorno ad Alzo con un percorso di km. 8.
La benedizione fu impartita dal rev. Don Luigi Meazza, parroco di Alzo, alla quale ha fatto seguito un discorso inaugurale del prof. Achille Cagna.
I festeggiamenti hanno avuto termine con un concerto musicale alla luce di una grande illuminazione del paese.

l'imbarco di Prorio oggi




lunedì 5 ottobre 2015

Per San Filiberto una nuova campana

Il 5 agosto 1910 viene inaugurata la nuova campana per la chiesa di San Filiberto di Prorio.
La campana, in "mi bemolle", fu realizzata dalla rinomata Fonderia Mazzola di Valduggia. La signora Giuseppina Peverelli fece da madrina, mentre il padrino fu Ricca Bonaventura, pluridecorato al valor militare, come è testimoniato dal ricordo sulla tomba di famiglia.
Terminata la cerimonia tutti i convenuti furono ospiti nella villa Peverelli dove venne offerto il Vermouth d'onore.

Della campana non è rimasta traccia.

la signora Giuseppina Peverelli

il ricordo di Ricca Bonaventura

giovedì 1 ottobre 2015

A Pella l'acqua potabile

All'inizio del 1900, grazie alle numerose attività produttive che erano sorte in Pella, crescevano via via le bocche, che mangiavano e... bevevano. 
Pella è sempre stata ricca di pozzi freatici e molti ne esistevano nelle case private, mentre in piazza del lago la grande pompa cigolava dalla mattina a sera, alla quale rispondeva l'altra gemella accostata al cortiletto della Casa Canonica.
Ma le esigenze di avere più acqua si fecero sentire soprattutto quando si aprì l’Ospedale e il bravo Rettore Marinzi pensò cosa necessaria, e per i degenti e per le Suore, incanalare dal bosco a fianco della Cartiera una buona fontana. 
Fu il primo acquedotto. Nel 1919, d’intesa col Comune, venne rinnovato ad ampliato, rendendo possibile l’installazione di alcune bocche pubbliche: la prima su in cima al paese nella piazza della Chiesa, poi al centro accanto all’Ospedale, ed infine fuori della casa del medico.
Cammina la civiltà e nascono le sue esigenze! Il 20 ottobre 1931 presso il Notaio Zanè dieci Soci firmano l’atto costitutivo del nuovo Consorzio-acquedotto; e firmano, dice l’Atto, anche per altre dodici persone, assenti ma elencate; più per tre Enti: Ospedale, Asilo, Parrocchia. Una nuova sorgente, di assai maggiore capacità, portò ristoro in tante case.
quel che rimane di una fontana pubblica del 1919

posizione dell'ultimo reperto di fontana pubblica del 1919

giovedì 17 settembre 2015

Inaugurazione del Circolo Alzese


In ricordo dei soci del circolo alzese


La proposta lanciata in una serata degli ultimi giorni di carnevale pareva dovesse naufragare. Non fu così: anche Alzo ebbe il suo Circolo per costituire una “vera famiglia dalla quale fosse escluso ogni scopo politico”.
Con questa premessa si annunciava l'inaugurazione, avvenuta domenica 15 marzo 1914, del Circolo Alzese con la partecipazione degli altri circoli di Pella, Cesara, Nonio, San Maurizio d'Opaglio e Pogno, con le rispettive bandiere.
La Filarmonica Alzese prestò servizio gratuitamente per l'intera giornata, mentre dopo il vermouth d'onore tutti i presenti parteciparono al banchetto di apertura tenuto nei locali del Ristorante Cusio di Stefano Ferrari, dove si contarono oltre cinquanta commensali, cosa che fu considerata un successo di buon auspicio!

 
1914- festa per inaugurazione del circolo alzese
 

lunedì 14 settembre 2015

Pella nella mappa Teresiana e Rabbini

 
 
 
Pella Mappa Teresiana 1723
 
 
Pella Mappa Rabbini 1870 circa
 
 
Osservando la mappa dell'abitato di Pella, si nota che solo per un breve tratto si affaccia alla sponda del lago, mentre per tre quarti si sviluppa lungo il tracciato di una roggia artificiale che oggi risulta interamente interrata.
L'acqua della roggia, che si stacca dal lato destro del Pellino a monte dell'antico ponte, produceva la forza motrice necessaria per far girare nei primi del Settecento due mulini "con due ruote" (uno sul lato destro, l'altro più oltre, sul lato sinistro), che immaginiamo macinassero segala, granoturco e miglio.
Più a monte, vicino al ponte, un "molino di carta" ed una grossa costruzione a "L" testimoniano che era attiva la cartiera, cui era indispensabile acqua abbondante per macerare e per follare la materia prima.
Due sono gli edifici religiosi indicati: la chiesa tardo-cinquecentesca di Sant'Albino e l'oratorio seicentesco di San Rocco che era subito dopo l'antico ponte sul torrente, sulla destra per chi oggi entra nel cimitero. L'oratorio di San Rocco (il Cotta ricorda in un manoscritto su Pella) era stato costruito da qualche decennio in seguito ad una "orrenda pestilenza che contro questa terra infierì", forse quella molto grave del 1630.
I sopravvissuti alle epidemie erigevano oratori a san Rocco e, nel caso di Pella, quando necessario veniva usato come piccolo lazzaretto.

giovedì 10 settembre 2015

Una mina colossale nelle cave di Alzo




Scoppio di una mina nelle cave Peverelli



Martedì 24 dicembre del 1912, alle ore 11 circa, ripetuti suoni di tromba avvisavano che qualche masso enorme si sarebbe di lì a poco staccato dalle cave di granito di Alzo.
E infatti un boato dilagò per tutta la zona, seguito da un nembo di fumo e polvere che fece volgere gli sguardi verso le cave di proprietà Peverelli.
Oltre 1500 metri cubi di granito scivolarono per un centinaio di metri lungo le falde del colle, adagiandosi nello spazio sottostante in attesa che le abili mani degli scalpellini ne potessero trarre i pregiati manufatti destinati non solo in Italia, ma a molti paesi europei.
 
Il masso staccato dalla montagna
 

lunedì 7 settembre 2015

Una strada da Pella a Buccione


 
 
Il lungo lago a Roncallo negli anni '40
 
 

Il guado sul torrente Scarpia a Lagna

Eugenio Gnocchi, eletto sindaco di Pella il 1° luglio 1907, nel mese di giugno 1908 promosse un comitato per la costruzione di una strada lacuale da Pella a Buccione, passando per Lagna e Pascolo.
Il comitato, composto soprattutto dagli stessi consiglieri comunali, auspicava di riuscire nell'iniziativa anche con l'adesione di Gozzano cointeressato per una parte del territorio.
Un progetto simile era già stato presentato nel 1881 dall'ing. Primatesta e come quello non ebbe seguito. Eugenio Gnocchi rimarrà in carica fino al 31.10.1910.


Il lungo lago Pella-Lagna oggi



giovedì 3 settembre 2015

Alzo dedica la strada principale a Pietro Durio

la targa che ricorda Pietro Durio
Fu la Famiglia Alzese che, ancora una volta, nell'assemblea dei soci, si fece promotrice di una iniziativa per onorare un cittadino benemerito, facendosi carico di far apporre, entro il 1910, tre targhe ricordo sulla strada principale di Alzo che il Comune aveva deliberato di intitolare a Pietro Durio.
Nella stessa circostanza venivano regalati paracarri e panchine di granito di Alzo per abbellire la piazza e per evitare che animali e carri deturpassero il luogo.
Piazza Fiorentini senza paracarri nel 1900

Piazza Fiorentini con i paracarri nel 1910

lunedì 31 agosto 2015

Un nuovo albergo a Pella

Il 1° giugno 1907 viene inaugurato a Pella l'Albergo Milano di Angelo Cardano, situato a pochi metri dallo storico Albergo del Pesce situato sulla piazza antistante il lago.
Nell'Ottocento l'edificio era di proprietà delle sorelle Tubi, le benefattrici dell'asilo infantile di Pella.
Il nuovo albergo, come recita un articolo del giornale dell'epoca, è fornito di tutto quel comfort moderno che l'esigenza dei tempi richiede. Posizione incantevole, aria "saluterrima", luce elettrica, appartamenti elegantemente ammobiliati, ecc.ecc.

La pubblicità sottolinea le prerogative del nuovo esercizio pubblico: gran salone con piano-forte e giardino.
una foto d'epoca dell'albergo Milano
come si presenta l'edificio oggi