giovedì 27 novembre 2014

L'ospedale Albini-Zanotti a Pella


l'ospedale Albini-Zanotti attualmente

Dopo la lettura del testamento di Luigia Albini Zanotti, si attuò la realizzazione dell'ospedale a Pella che venne inaugurato nel 1891. Il primo sanitario fu il dr. Callisto Manini, già medico condotto dal 1883. Lo stesso muore nel 1899 e verrà sostituito dal dottor Vallenzasca.
Quando si aprì l'ospedale, il rettore Marinzi pensò che fosse necessario per le suore e per i degenti, disporre di acqua corrente: così fece incanalare dal bosco a fianco dell'allora cartiera Sonzogno, per avere una buona fontana. Forse fu questo il primo acquedotto a Pella.

La lapide murata sotto il porticato e, purtroppo senza data, dice:

A LUIGIA ZANOTTI NATA ALBINI
CHE QUESTO OSPEDALE
FONDAVA E DONAVA COMPIENDO
ULTIMA SUPERSTITE DELLA CASA
IL DESIDERIO DEL MARITO GIUSEPPE
E DEL COGNATO SAC. CAN. GAETANO

RICONOSCENZA ETERNA

la bella fontana dell'ospedale



servizi igienici pensili

lunedì 24 novembre 2014

L'ippocastano abbattuto


2004 - l'ippocastano prima di essere abbattuto
Era un maestoso albero di ippocastano che sovrastava la piazza panoramica di Alzo, sotto i quale d'estate volentieri si sostava a chiacchierare e a riposare.
L'albero, che aveva raggiunto un'altezza di 36 metri ed era visibile dall'altra sponda del lago, era secolare: nel 1907 risulta che furono spese ben Lire 10,00 per effettuare la concimazione, somma pagata da Pietro Durio.
Purtroppo fu detto che era malato e, quindi, decretato il suo abbattimento. L'albero fu abbattuto nell'aprile del 2004 con un gran impiego di mezzi .

Al suo posto  un nuovo arbusto è stato piantato subito dopo, ma ha avuto breve vita poiché si è rivelato malato. In attesa di una più dignitosa sistemazione, oggi la piazza si presenta arredata da una semplice aiuola.
2004 - l'albero abbattuto


il nuovo castagno

giovedì 20 novembre 2014

Lo stemma del comune di Pella

 
L'antico stemma del comune di Pella


Lo stemma ed il gonfalone degli enti territoriali sono emblemi civici che godono di tutela giuridica da parte dello Stato, regolato dalle norme di legge.
"D'azzurro, al coniglio d'argento rivolto, fermo sulla campagna ed accostato da due fiumi solcanti la stessa, il tutto al naturale; il coniglio attraversante su una montagna di verde, accostata da due monti più bassi, il tutto pure al naturale, e accompagnato in capo dal motto TIMIDUS IN MEDIO FLUMINUM in lettere romane di nero."
Questa è la descrizione dello stemma, dipinto su tela, apparentemente risalente al XIX sec. ma forse copia di uno stemma della prima metà del XVII sec., come sembrerebbe dallo stile della targa che racchiude lo stemma.
Gli abitanti di Pella erano soprannominati conigli: i due fiumi alludono ai torrenti Pellino e Pellèsina, che spesso provocavano disastrose inondazioni, terrorizzando gli abitanti di Pella, così assimilati a tremebondi conigli stretti tra due pericolosi corsi d’acqua.

Il comune di Pella ha avuto, con DPR del 10.9.1982, la concessione di uno stemma civico, completamente diverso da quello storico.
 
 
 
L'attuale stemma in uso

 

lunedì 17 novembre 2014

Il declino della Ferrovia Gozzano - Alzo

 
 
La ferrovia sotto le cave di Alzo
 
 
Il progetto della linea ferroviaria, che prevedeva il trasporto medio giornaliero di circa 200 persone, fu disatteso dalla realtà. Gli scalpellini che lavoravano nelle cave non utilizzavano il treno. Questo per vari motivi. Innanzitutto gli orari non erano compatibili con quelli di lavoro. Inoltre la maggior parte degli operai viveva relativamente vicina ad Alzo pertanto preferiva muoversi a piedi piuttosto che sostenere i costi del biglietto.
Rimaneva pertanto negli utili solo la movimentazione delle merci, in particolare il granito e la carta prodotta dalla cartiera Sonzogno. La carenza di vagoni obbligava però la ferrovia a noleggiare altri carri con un ulteriore, seppure leggero, aumento dei costi.
La concessione per il trasporto pubblico scadeva il 15 giugno 1906, ma già il 6 maggio presso il salone della Famiglia Alzese, è indetta un’adunanza per deliberare riguardo alla ferrovia e in particolare, a conferma di quanto detto, circa l’orario dei treni. In un avviso pubblicato su L’Amico dell’11 agosto 1906, l’avv. Razzetti preannunciava la sospensione del pubblico servizio a partire dal 15 agosto, in quanto il Governo non intendeva concedere ulteriormente l’indennità per il trasporto dei passeggeri e della posta.
Intanto il servizio pubblico veniva affidato alla corriera del signor Bassi,il quale però si lamentava del misero importo della sovvenzione ottenuta.
Nel 1909, grazie a un Decreto Legge, il servizio riprese con entusiasmo. La locomotiva Alzo, il carro senza sponde e la carrozza passeggeri, unici rotabili in possesso della ferrovia, cominciavano tuttavia a sentire il peso degli anni. Anche le rotaie erano da cambiare, ma i fondi mancavano e già nel 1914, alla vigilia della prima guerra mondiale, si intravvedeva una nuova crisi.
Nel 1917 venne costituita la Società Ferroviaria Cusiana per trasporti e costruzioni, con sede a Milano presso il Banco S. Giorgio, il cui obiettivo era quello di creare una rete di autoservizi che coprisse un’ampia zona che andava da Gozzano a Borgomanero, Borgosesia, Arona, Orta, Omegna, Alzo e Pella. Il progetto era ambizioso, ma la Società sapeva che il Governo non poteva appoggiare una concessione per un percorso già servito dalla ferrovia, pertanto si adoperò per poterla sopprimere, probabilmente pensando di coprire le spese per l’acquisto degli automezzi con i soldi ricavati dalla vendita dei fabbricati e dei terreni.
Ma la Società Cusiana non immaginava minimamente quanto gli abitanti della Riviera fossero affezionati alla loro ferrovia: il 13 giugno 1918 si tenne un’adunanza dei Sindaci della sponda occidentale, i quali si dissero unanimamente contrari al progetto di sostituzione del treno con un autoservizio, che secondo loro non poteva surrogare validamente il mezzo ferroviario. La mozione venne portata al Consiglio Provinciale e per la Società Cusiana il colpo fu duro da assorbire.


(Bibliografia:
F. Ogliari, La navigazione sui laghi italiani – i laghi minori – Orta – Trasimeno – Bolsena – Bracciano. Cavallatto Editori, Milano, 1988.
Documenti dall’archivio storico dell’Associazione Culturale Famiglia Alzese.)
 
 
 
La locomotiva "Alzo"

 

giovedì 13 novembre 2014

La famiglia Zanotti di Pella

Portone casa nobilizia, Pella
La famiglia Zanotti appare già ai primi del XVII secolo in posizione notabile ed economicamente agiata, ed era indubbiamente la famiglia più benestante in Pella.
Nel 1735, per concessione del Papa Clemente XII a don Giovanni Battista Zanotti, canonico di San Giulio e al fratello Giuseppe, ebbe il privilegio, normalmente riservato alle famiglie nobili, dell'oratorio privato nella casa presso la parrocchiale.
In questo oratorio il 1° ottobre 1772 – omesse le pubblicazioni, altro privilegio – Margherita Clara, figlia del giureconsulto Gaetano Zanotti, si sposò con Giovanni Battista di Giorgio Bonola di Corconio.
giardino palazzo Zanotti
L'importanza della famiglia era anche rappresentata dallo splendore della residenza: i due palazzi Zanotti a Pella testimoniano del rango della casata e sono tra le case signorili più antiche del paese. In particolare, il palazzo presso il lago ha un tono decisamente aristocratico, col porticato seicentesco, il bel cortile concluso dal cancello che dà nel giardino e la bella edicola barocca.
Fra i vari possedimenti di terreni e fabbricati si annoverano: il mulino, forse più poderoso dei quattro esistenti all'epoca, situato al centro del paese; la "Masseria" più consistente e vasta denominata "La Granda"; una torneria per la lavorazione del legno che sorgeva sulla riva sinistra del Pellino, davanti alla Casa della Carta.


decorazione della cappella privata
Nel corso dell’Ottocento si ebbe la separazione dei due rami della famiglia: Zanotti - Albini e Zanotti - Tubi.
Giacomo Filippo Zanotti (? -1865) sposò nel 1815 Rosa Tubi (1791 – 1871) di Oleggio dando vita al ramo dei Zanotti - Tubi. Giuseppe Zanotti (1816 - 1865), fratello di Don Gaetano, prese in moglie Luigia Albini di Vigevano, sposandola nel 1852 nella cappella di famiglia sita nel palazzo Zanotti.

Con la morte di Luigia Albini - Zanotti, avvenuta nel 1888, si estinse il casato Zanotti, che lasciò in Pella due importanti istituzioni: l'Asilo Infantile Sorelle Tubi e l'Ospedale Albini-Zanotti.
palazzo Gaetano Zanotti



lunedì 10 novembre 2014

L'energia elettrica ad Alzo

la centrale elettrica Piscia sotto il ponte del Pellino

Nel 1891 era già attivo uno stabilimento per la produzione di energia elettrica da parte della società “F. Piscia & C.”  La forza idraulica era ricavata dalle acque del Pellino mediante un canale della lunghezza di un chilometro con un salto di 76 metri per sviluppare una forza di 200 cavalli.
Fino al 1905 l'illuminazione pubblica avveniva mediante impianto di Gas Acetilene. L’ing. Piscia della Soc. Elettrica del Pellino propose di “regalare” una lampadina pubblica ad Alzo, in cambio dell’autorizzazione a palificare alcuni terreni per la linea elettrica necessaria per raggiungere a Borgomanero la sede della Soc. Dinamo. In consiglio si discusse sull'opportunità di accettare l'offerta, favorendo la chiesa parrocchiale con l'installazione della lampadina. Ma l'allora parroco di  Alzo inorridì al pensiero di far posizionare la lampadina davanti alla chiesa asserendo di non volere  “tali diavolerie”.
A questo punto il geom. Ettore Vanini si offrì di far piazzare la famigerata lampadina davanti alla propria villa, per buona pace di tutti e permettendo in tal modo al progresso di… avanzare!
Alla Famiglia Alzese spetta il vanto dell’iniziativa della prima lampadina sulla pubblica via, ed il merito di aver esperite le pratiche per la lampadina pubblica presso la Villa Vanini e  quella sul bivio della strada per la Stazione”. (n.d.r.: la stazione di Alzo, ovviamente). In seguito realizzò l’impianto elettrico con la luce sia per il salone sia per l’alloggio delle maestre. 

1895 - macchina della centrale


giovedì 6 novembre 2014

La parrocchia di S.Albino a Pella

La data sull'architrave della porta d' ingresso
 
 
 
Sopra l'architrave in granito  della  porta di ingresso (del 1936) della parrocchiale di Pella, c’è una targa in cui è riportata la data del 1591. La chiesa, dedicata a S. Albino di Angers, risulta citata per la prima volta il 3 agosto 1422 nel testamento della milanese Clara de Maynerij, abitante ad Orta.
Sebbene la chiesa medievale sia stata distrutta, è possibile farsi un'idea approssimativa della sua forma attraverso le annotazione a seguito della visita del vescovo Cesare Speciano del 27 agosto 1585.
Il vescovo dispose una ricostruzione della chiesa che nel 1590 non era ancora stata avviata. Così si ordinò di provvedere alla ricostruzione entro tre mesi altrimenti le porte sarebbero state chiuse e la popolazione avrebbe dovuto recarsi a sentire messa alla chiesa di S. Filiberto a Prorio. La quale, peraltro era anch’essa tutt'altro che in condizioni dignitose.
Nel 1593 si ordinò che il campanile fosse “incalcinato di fuori”, mentre nel 1617 si lamentava l'indecorosa sporcizia della porta d'ingresso, che doveva essere ripulita e tenuta ben chiusa.

La chiesa venne consacrata dal Bascapè il 1° settembre 1607 e la memoria della dedicazione è fissata per la prima domenica di settembre. La parrocchia di Pella si era costituita nel 1568 affrancandosi dalla dipendenza da S. Filiberto.
La chiesa di S. Albino preesistente venne sistemata certo in occasione dell'assegnazione del diritto parrocchiale; in questa ottica si deve leggere la consacrazione fatta dal Bascapè, non perché la chiesa ne fosse priva, ma come atto di solenne riconoscimento della nuova dignità acquisita.
 
 
 
 
S. Albino nel 1912
 

lunedì 3 novembre 2014

I battelli a vapore sul lago d'Orta


 

Passeggeri salgono sul Mergozzolo
 
 
 
I due battelli a vapore – Cusio e Mergozzolo – iniziano la navigazione sul lago d'Ora nel 1878.
Dall'agosto del 1880, l'impresa di navigazione Boggiani istituì corse di andata e ritorno da Pella a Orta e da Orta a Omegna nei giorni di mercoledì e giovedì dove si tenevano i rispettivi mercati settimanali.
 

 
 
Il battello Cusio




Il battello Mergozzolo