giovedì 26 febbraio 2015

Un eminente scienziato alzese

1954 Massimo Simonetta premiato all'Accademia dei Lincei

Tra i personaggi a cui Alzo diede i natali, merita senz'altro un posto di riguardo un uomo che ha fatto onore non solo al suo paese natale, ma anche alla sua nazione. Si tratta del fisico nucleare Massimo Simonetta, nato il 26 febbraio 1920 da Piero e Ines Trezzi, illustre scienziato e ricercatore. 
Si laureò in chimica industriale nel 1943 ed in ingegneria chimica nel 1946, assumendo in seguito la carica di direttore dell'Istituto di Chimica Generale di Milano.
Nel 1950 lasciò la cattedra  per recarsi in California, a Pasadena, espressamente richiesto dall’Istituto di tecnologia di quella città. 
Per lui la struttura molecolare era la chiave per il ricco mondo della chimica di ogni giorno. Gli scritti che egli pubblicò, oltre quattrocento, raccontano di come le molecole cambiarono da semplici schizzi tracciati su un foglio a quei modelli a sfere e bastoncini che oggi onorano il tavolo di ogni chimico. Pare che egli non fosse un uomo facile quando c’era da distinguere fra eccellenza e mediocrità. Di lui dissero: “Il progresso può approfittare dei computers più veloci, ma è principalmente rifornito dai pensatori più veloci". 
E Massimo Simonetta fu uno di loro.
1984 l'annuncio della morte

un esempio di struttura molecolare


lunedì 23 febbraio 2015

L'albergo del Pesce

Albergo del Pesce (1900)

I turisti a Pella non mancavano, specialmente stranieri e soprattutto inglesi.
Dal diario del 1859 dell'inglese signora Eliza Robinson Cole si conoscono le molteplice attività dei pellesi che da barcaioli si trasformavano in conducenti di muli per trasportare, sulla groppa dell'umile cavalcatura, eminenti personaggi che erano attirati dalla più prosperosa Varallo e dal suo Sacro Monte.

Oltre alle osterie e trattorie locali, una conferma viene anche dalla descrizione che nella sua guida, nel 1868, Luigi Boniforti faceva dell'esercizio più importante di Pella, l'Albergo del Pesce: “Sulla sponda occidentale  del Lago d'Orta, alle falde della Colma, via per Varallo. Offre comodo alloggio, ottimo trattamento, cavalcature per il valico della montagna, e barche pel lago. Amena, vista, pulitezza, cortesia, discrezione ne' prezzi lo raccomandano a' forestieri”.

pubblicità del 1899


Lo storico albergo ritornò agli onori della cronaca quando, nel 1910, apparve un'inserzione sul giornale  "L'Amico"  che testualmente riportava: "Per ritiro da esercizio vendesi Albergo del Pesce, splendida posizione in riva al lago d'Orta. Rivolgersi all'avv. Zanè in Pella".


E' rimasto un interrogativo: si chiamò prima "Albergo del Pesce" e poi "Albergo del Pesce d'Oro" o viceversa?
albergo del Pesce d'oro

la ricevuta del pranzo

giovedì 12 febbraio 2015

Nuovo orario per gli scalpellini delle cave di Alzo

 
Laboratorio delle cave Simonetta
 
Non albeggiava ancora e già si sentiva provenire dalla strada il rumore sull'acciottolato provocato dagli zoccoli degli scalpellini che si recavano alle cave....
Nel 1902 tra gli operai e i padroni delle cave di granito di Alzo, era in corso una vertenza per l'orario di lavoro. Fu Francesco Fiorentini che riuscì a ricomporre pacificamente le due parti attraverso le riunioni tra i proprietari e le commissioni in rappresentanza degli operai, convenendo la nuova tabella oraria.
Fra le clausole era stabilito che "la commissione degli operai si ritiene composta di operai lavoranti nelle cave o cantieri e non di rappresentanti della Camera del Lavoro di Omegna".
L'orario concordato durava per tutto il 1903 e sarebbe stato rispettato da tutte le Cave e da tutti i Cantieri e laboratori di granito di Alzo e sarebbe stata uguale per tutti, tranne per quegli operai i cui proprietari hanno insistito ed ottenuto per i mesi di giugno e luglio di iniziare il lavoro alle ore 5,30 anziché alle 6 del mattino.
Era un successo per gli operai perché si passava dal precedente orario “da stella a stella”, vale a dire dall’alba al tramonto, a uno più definito.
Orario.
Gennaio e dicembre: dalle ore 8,30 alle 12,00; dalle 13,00 alle 16,30. Tot. ore 7
Febbraio e Novembre: dalle ore 8,00 alle 12,00; dalle 13,00 alle 17,00. Tot. ore 8
Marzo e Ottobre: dalle ore 7,30 alle 12,00; dalle 14,00 alle 18,30. Tot. ore 9,30
Aprile e Settembre: dalle ore 7,30 alle 12,00; dalle 14,00 alle 18,30. Tot. ore 9,30
Maggio e Agosto: dalle ore 6,00 alle 12,00; dalle 14,00 alle 19,00. Tot. ore 10,30
Giugno e Luglio: dalle ore 5,30 alle 12,00; dalle 14,00 alle 19,00. Tot. ore 11
 
Il granito e una vecchia tettoia
 

lunedì 9 febbraio 2015

Inondazioni a Pella

 



Lago tracimato a Pella (1951)
 
 
a Pella il lago è in piazza (1978)
                                     
 
La passeggiata del lungo lago a Pella è piacevole ed invitante, specie nella bella stagione. Come immaginare che il lago possa fuoriuscire dagli argini ed inondare la piazza? In realtà nel corso degli anni, più volte il lago ha oltrepassato le sue sponde.
Un’immagine degli anni '30 dello scorso secolo, probabilmente si riferisce ad una piena del 1926. Un'altra testimonianza della tracimazione del lago è del 1951, con tanto di passerelle per attraversare la piazza.
Per ultimo una foto degli anni '80 che potrebbe riferirsi alla piena verificatasi in occasione dell'alluvione del 1978, nella quale è stato registrato il maggiore livello idrometrico di cui si abbiano dati attendibili (292,31 m s.l.m. Il 01/11/1978); questa piena rimane ancora quella di riferimento del lago. Almeno fino a quella del 2014...
 
 
Inondazione a Pella (1928)
 

giovedì 5 febbraio 2015

Una donna d'altri tempi: Costanza Durio

Costanza Durio vedova Fiorentini

Nell'ottobre del 1871, muore ad Alzo Francesco Fiorentini all'età di 36 anni lasciando la vedova Costanza Durio (di soli 33 anni) con quattro figli minorenni tra i 10 anni ed i pochi mesi. La signora Costanza non si perde d’animo: proveniente anch’essa da una famiglia benestante di Civiasco, con la quale i Fiorentini sono doppiamente imparentati poiché una Filomena Fiorentini (sorella del Francesco defunto nel 1871) ha sposato Pietro Durio fratello di Costanza, si dimostra un’energica donna d’affari e un'oculata amministratrice dei beni del marito.
La vita le riserva nuovi dolori: i primi tre figli – Alfonsa, Alfredo e Cesare – muoiono giovani, tra i 22 e i 28 anni d’età: rimane l’ultimogenito Francesco, che lei affianca nella passione e nell’amore per la sua terra, sostenendolo e aiutandolo nella vita pubblica e politica.  
i figli Alfonsa, Alfredo e Cesare

Costanza è una donna di temperamento e di carattere che potremmo paragonare ad una moderna manager e sa farsi valere in ogni frangente, forte del ruolo che i due importanti casati riassunti nella sua persona quasi le impongono.
Nel 1885 fa costruire in Alzo dall'architetto Giovanni Cerutti di Valpiana di Valduggia "Villa Fiorentini", una delle più belle dimore della sponda occidentale del lago d'Orta.
Muore nel 1908, all'età di 70 anni, e le sue spoglie sono nella tomba di famiglia a San Filiberto.
villa Fiorentini



lunedì 2 febbraio 2015

la chiesa parrocchiale di Pella

            
la statua della Madonna del Carmelo
        Nel 1870 a Pella vivono due personaggi che hanno lasciato segni nella storia del territorio: il dinamico Rettore Marinzi ed il munifico don Zanotti. In una perfetta intesa concepiscono ed apportano radicali trasformazioni alla chiesa di S. Albino allungando l'edificio dal vecchio campanile in avanti, e aggiungendo uno spazioso porticato. Il generoso Don Zanotti provvederà anche a far eseguire l'artistico pavimento mosaicato del presbitero e del coro, completando l'opera col ferro battuto che cinge il battistero e che porta intrecciate sul vertice del cancello le sue iniziali.

        Le novità continuano con le grandiose feste per l'incoronazione della Madonna del Carmine, il 20 luglio 1873. Presente il Vescovo di Novara, S.E. Mons. G. F. Gentile, circondato da tutto il Reverendo Capitolo della Basilica di S. Giulio e con l'oratore ufficiale S.E. il Vescovo di Vigevano, Mons. De Gaudenzi.
     In quell'occasione è incoronata la nuova statua della Madonna; la precedente verrà consegnata alla cappella dell'ospedale cittadino.
il pavimento del porticato