lunedì 13 marzo 2017

C'era una volta: il lato oscuro delle fiabe

L'antico papiro con i primi racconti conosciuti
Nella conferenza del 10 marzo presso il Museo del Rubinetto, Tiziano Leonardi – docente del Centro di ricerca in lingue e letterature europee comparate dell'Università di Losanna – ha svelato le origini delle fiabe che hanno radici addirittura in un antico papiro egiziano.
La locuzione fiaba non è mai stata usata dagli scrittori che hanno indicato gli scritti come "novelle", "racconti", "storie", mentre è nostro uso utilizzarla per definire un posto bellissimo, con un'idea sempre positiva: colpa dei libri che ci hanno letto da bambini e soprattutto quelli dei fratelli Grimm.
Ma le fiabe non sono proprio come ce le tramandano dall'800 ad oggi in quanto hanno subito, dopo la prima edizione, continue modifiche e reinterpretazioni che nascondono i cupi e inquietanti retroscena del mondo fatato.
Fra le maggiori considerzioni sottolineate del conferenziere, colpisce la totale mancanza di senso materno nelle figure femminili dei fratelli Grimm che, nei racconti, sostituiscono la madre con la immancabile matrigna cattiva.
I racconti, in origine, erano destinati ad un pubblico adulto poi i Grimm riscrissero le fiabe edulcorandole perché diventassero educative: le famose fiabe "con la morale".
Un esempio per tutte: Cappuccetto rosso
Nel tempo si sono susseguite analisi e interpretazioni presenti nel sottotesto della storia evidenziando come la fiaba si presti a una interpretazione freudiana e potrebbe essere intesa come un'esortazione a non esercitare il "mestiere".
Quella della "giovane donna nel bosco" è uno stereotipo che in molte tradizioni viene metaforicamente associato alla prostituzione; nella Francia del XVII secolo, tra l'altro, la "mantellina rossa" era un segnale esplicito in questo senso.
E cos'è una fata? E' una figura femminile della mitologia popolare europea, dotata di poteri magici generalmente usati a fini buoni, raffigurata come fanciulla o giovane donna bellissima.
Fata, da latino tardo, significa "fato", "destino". 


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