lunedì 13 febbraio 2017

L'albero del pane


Il castagno è l'albero generoso che da sempre fornisce i frutti tra i più apprezzati nel mondo contadino, tanto da essere indicato come "l'albero del pane"!.
Nella nostra zona le castagne che non venivano consumate subito erano fatte essiccare nelle "lobbie" o solai ben arieggiati oppure in un locale della baita adibito per l’essiccamento: la gra, ben riconoscibile per il caratteristico colore nero delle murature.
L'arte dell'essiccazione è tra le più antiche usate per la conservazione di frutti o carni, e richiedeva la conoscenza di precise tecniche, oltre a disporre di costruzioni adeguate. Si trattava di un locale piuttosto alto diviso a metà da un soppalco formato da un graticcio, da qui il nome gra, sul quale era posto un grosso strato di castagne che raggiungeva 30/40 cm di spessore.
L’essiccamento avveniva con l'accensione di un fuoco al centro della stanza dove si mettevano a bruciare grossi ceppi mescolati alle bucce secche delle castagne dell’anno precedente. Tutto questo provocava una gran quantità di fumo che all’inizio faceva "sudare" le castagne e poi le faceva seccare.
Era una operazione laboriosa in quanto occorreva girare spesso i frutti per non farli seccare troppo.
la gra
Il fuoco doveva funzionare regolarmente e produrre fumo per dare alle castagne il giusto aroma e occorrevano circa 20/30 giorni per farle asciugare bene.
Le finestre erano di dimensioni molto ridotte o inesistenti e il fumo poteva uscire solo dalla porta d'ingresso, perché non vi erano canne fumarie.
Il locale fungeva anche da centro di ritrovo per le persone che, alla sera, si riunivano intorno al focolare per riscaldarsi e scambiarsi racconti.



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