giovedì 19 gennaio 2017

Il Pellino e la Pellesina


Il Pellino a monte di Pella
Il torrene Pellino nasce alla Colma sul versante meridionale del monte Carcegna, e dopo un ripido corso di sette chilometri, formando un orrido in una stretta valle dominata dai colli su cui sorgono Arola e Artò, sfocia nel suo promontorio deltizio, sul lato settentrionale di Pella. In paese, ancora negli anni sessanta del secolo scorso, si conservava l'usanza di far defluire le acque del torrente per la pulizia periodica della strada centrale.
Hering E.F. (1805-1879) xilografia ponte sul Pellino
L'operazione avveniva sviando la roggia che nel XIX secolo 
alimentava i motori idraulici della Cartiera Sonzogno.
La valle Pellini è citata in carte dei primi decenni del XIII secolo dell'Archivio capitolare di San Giulio.
La parola plin designa una brezza che, al tramonto, soffia da Pella sul lago d'Orta.
A Pella  il ponte cinquecentesco a schiena d'asino, sul quale è impressa la data 1578, fa da percorso pedonale  utilizzato per trasportare a piedi i feretri verso il cimitero di san Rocco.

La Pellesina
Dalle pendici nord-orientali del monte Avigno ha origine il riale Pellesina, che scorre alle spalle di Boleto e ai piedi del colle sui cui sorge Centonara; volge poi a est per sfociare nel lago, dopo un percorso di circa tre chilometri, tra Pella e Prorio, cinquecento metri a meridione del Pellino.
Pellesina, in dialetto è detta la Plèsna.

Il ponticello sulla Pellesina a Pella
Lelli G.B. (1827-1887) ponte di legno sulla Pellesina
Fino alla metà del secolo scorso, questo riale fungeva anche da confine per i cortei funebri. Quando si doveva seppellire un cittadino di Alzo nel cimitero di san Rocco a Pella o, viceversa, se un defunto di Pella doveva essere sepolto a san Filiberto, il corteo funebre arrivava fino alla Pellesina e il feretro veniva consegnato al parroco di competenza per poi proseguire la funzione di sepoltura finale nel luogo prescelto. 






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