Nella conferenza del
4 ottobre del dr. Andrea Del Duca (direttore dell'Ecomuseo Cusius del
lago d'Orta e del Mottarone), il relatore ha fatto una panoramica sui
ritrovamenti archeologici fino all'epoca romana compresa, citando le
ultime scoperte a san Filiberto di Prorio.
In particolare il
dr. Del Duca ha illustrato il fenomeno dei massi erratici coppellati
il cui inquadramento cronologico risulta difficile a causa della
lunga attività nella esecuzione delle coppelle anche in tempi meno
remoti.
Tuttavia leggende ed
antiche credenze popolari sono connesse ad alcune rocce o massi
coppellati censiti attorno al lago d'Orta, ai quali si attribuivano
poteri legati alla fertilità delle donne e a riti propiziatori.
In prossimità del
confine del Comune di Pella, poco distante dal sentiero che collega
Alzo con San Maurizio d'Opaglio, fu individuato nei primi anni
Novanta dello scorso secolo, un masso erratico su cui sono scavate
tre vasche e una cinquantina di coppelle, molte delle quali collegate
da canalette.
Nel 1997 il dottor
Del Duca pubblicò una breve descrizione del masso e propose una
datazione, basata su confronti con ritrovamenti simili, alla seconda
età del ferro (IV-I secolo a.C.).
La datazione di
questo genere di ritrovamenti rimane comunque assai difficile, salvo
i rari casi in cui queste incisioni vengono rinvenute all'interno di
contesti chiusi, vale a dire all'interno di sepolture o di sezioni
stratigrafiche, poiché non è possibile escludere che l'intervento
umano possa essere continuato fino ad epoche anche recenti.
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