Tra
la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, tempi segnati
dalla peste, si sviluppò il culto per il pellegrino Rocco di cui si
narra che, ammalato di peste e allontanato dal centro abitato, si
nutrì con il cibo che gli portava un cane.
Questa
immagine fu associata al suo potere taumaturgico e, quindi, invocato
contro le pestilenze.
Anche
a Pella sorgeva un oratorio dedicato a
S. Rocco posto a destra dell'ingresso, in basso, sulle sponde del
Pellino, destinato a lazzaretto per Pella e paesi vicini, che risulta
essere già esistente nel 1629.
La
località era veramente la più indicata per tale sua funzione
umanitaria: separato dal paese, veniva quasi difeso dalle acque e
dalla brezza del Pellino, con le acque abbondanti e sicure per la
pulizia che favorivano il lato igienico; inoltre la prossimità al
cimitero facilitava la tumulazione di quanti, allora, restavano
vittime delle calamità infettive.
una nuova cappella,
sempre dedicata a
San Rocco, sulla cui
facciata esterna sono
collocate lastre di
marmo a ricordo di
cittadini benemeriti
di Pella. Purtroppo,
a causa della sua
fatiscenza, l'antico
oratorio fu demolito
nel 1958 per operare la nuova sistemazione del cimitero.
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