giovedì 22 settembre 2016

Testamento di una perpetua

1936 la "Rusin" perpetua di don Urani



Era parroco ad Alzo don  Franciscoli Carlo Giuseppe proveniente da Ara, che resse la parrocchia dal febbraio 1740 al 9 agosto 1761, data in cui morì a 70 anni e fu sepolto nel cimitero di San Filiberto.
Il giorno 6 gennaio 1749,  la sua perpetua – Maria Maddalena Allegra, nata alla Colma di Valsesia – confida le sue volontà al notaio Giacomo Filippo Varone dell'Isola San Giulio.
E' un testamento orale con il quale dispone  che il suo corpo fosse accompagnato alla sepoltura da cinque sacerdoti – due di Alzo, due di Pella ed il curato di San Maurizio d'Opaglio – e dalla Compagnia del SS Sacramento di Alzo. A tutti doveva essere data la solita elemosina e la cera, mentre la Compagnia riceveva anche 6 lire imperiali.

Rosina Gualea 1892 – 1977

Lascia poi al curato di Alzo il compito di amministrare il denaro contante che "si trovi al momento della morte e il salario non ancora percepito", mentre nomina esecutore testamentario il molto reverendo Giorgio Terrazzi Cappellano di Pella, destinando i suoi beni ai parenti.
Questo documento permette di capire la condizione di Maria Maddalena, una single come si direbbe oggi, e tutt'altro che un'eccezione a quei tempi, che aveva trovato  una buona e sicura soluzione per la sua esistenza mettendosi al servizio di un sacerdote nel quale riponeva la massima fiducia. 
Ci dobbiamo accontentare di poche frasi di un atto giuridico per carpire al silenzio della storia qualche indizio sulla vita  di Maria Maddalena, della quale però  non conosceremo mai le  ansie, i desideri, le  gioie e i  dolori che l'hanno accompagnata nella sua esistenza.

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