giovedì 17 settembre 2015

Inaugurazione del Circolo Alzese


In ricordo dei soci del circolo alzese


La proposta lanciata in una serata degli ultimi giorni di carnevale pareva dovesse naufragare. Non fu così: anche Alzo ebbe il suo Circolo per costituire una “vera famiglia dalla quale fosse escluso ogni scopo politico”.
Con questa premessa si annunciava l'inaugurazione, avvenuta domenica 15 marzo 1914, del Circolo Alzese con la partecipazione degli altri circoli di Pella, Cesara, Nonio, San Maurizio d'Opaglio e Pogno, con le rispettive bandiere.
La Filarmonica Alzese prestò servizio gratuitamente per l'intera giornata, mentre dopo il vermouth d'onore tutti i presenti parteciparono al banchetto di apertura tenuto nei locali del Ristorante Cusio di Stefano Ferrari, dove si contarono oltre cinquanta commensali, cosa che fu considerata un successo di buon auspicio!

 
1914- festa per inaugurazione del circolo alzese
 

lunedì 14 settembre 2015

Pella nella mappa Teresiana e Rabbini

 
 
 
Pella Mappa Teresiana 1723
 
 
Pella Mappa Rabbini 1870 circa
 
 
Osservando la mappa dell'abitato di Pella, si nota che solo per un breve tratto si affaccia alla sponda del lago, mentre per tre quarti si sviluppa lungo il tracciato di una roggia artificiale che oggi risulta interamente interrata.
L'acqua della roggia, che si stacca dal lato destro del Pellino a monte dell'antico ponte, produceva la forza motrice necessaria per far girare nei primi del Settecento due mulini "con due ruote" (uno sul lato destro, l'altro più oltre, sul lato sinistro), che immaginiamo macinassero segala, granoturco e miglio.
Più a monte, vicino al ponte, un "molino di carta" ed una grossa costruzione a "L" testimoniano che era attiva la cartiera, cui era indispensabile acqua abbondante per macerare e per follare la materia prima.
Due sono gli edifici religiosi indicati: la chiesa tardo-cinquecentesca di Sant'Albino e l'oratorio seicentesco di San Rocco che era subito dopo l'antico ponte sul torrente, sulla destra per chi oggi entra nel cimitero. L'oratorio di San Rocco (il Cotta ricorda in un manoscritto su Pella) era stato costruito da qualche decennio in seguito ad una "orrenda pestilenza che contro questa terra infierì", forse quella molto grave del 1630.
I sopravvissuti alle epidemie erigevano oratori a san Rocco e, nel caso di Pella, quando necessario veniva usato come piccolo lazzaretto.

giovedì 10 settembre 2015

Una mina colossale nelle cave di Alzo




Scoppio di una mina nelle cave Peverelli



Martedì 24 dicembre del 1912, alle ore 11 circa, ripetuti suoni di tromba avvisavano che qualche masso enorme si sarebbe di lì a poco staccato dalle cave di granito di Alzo.
E infatti un boato dilagò per tutta la zona, seguito da un nembo di fumo e polvere che fece volgere gli sguardi verso le cave di proprietà Peverelli.
Oltre 1500 metri cubi di granito scivolarono per un centinaio di metri lungo le falde del colle, adagiandosi nello spazio sottostante in attesa che le abili mani degli scalpellini ne potessero trarre i pregiati manufatti destinati non solo in Italia, ma a molti paesi europei.
 
Il masso staccato dalla montagna
 

lunedì 7 settembre 2015

Una strada da Pella a Buccione


 
 
Il lungo lago a Roncallo negli anni '40
 
 

Il guado sul torrente Scarpia a Lagna

Eugenio Gnocchi, eletto sindaco di Pella il 1° luglio 1907, nel mese di giugno 1908 promosse un comitato per la costruzione di una strada lacuale da Pella a Buccione, passando per Lagna e Pascolo.
Il comitato, composto soprattutto dagli stessi consiglieri comunali, auspicava di riuscire nell'iniziativa anche con l'adesione di Gozzano cointeressato per una parte del territorio.
Un progetto simile era già stato presentato nel 1881 dall'ing. Primatesta e come quello non ebbe seguito. Eugenio Gnocchi rimarrà in carica fino al 31.10.1910.


Il lungo lago Pella-Lagna oggi



giovedì 3 settembre 2015

Alzo dedica la strada principale a Pietro Durio

la targa che ricorda Pietro Durio
Fu la Famiglia Alzese che, ancora una volta, nell'assemblea dei soci, si fece promotrice di una iniziativa per onorare un cittadino benemerito, facendosi carico di far apporre, entro il 1910, tre targhe ricordo sulla strada principale di Alzo che il Comune aveva deliberato di intitolare a Pietro Durio.
Nella stessa circostanza venivano regalati paracarri e panchine di granito di Alzo per abbellire la piazza e per evitare che animali e carri deturpassero il luogo.
Piazza Fiorentini senza paracarri nel 1900

Piazza Fiorentini con i paracarri nel 1910

lunedì 31 agosto 2015

Un nuovo albergo a Pella

Il 1° giugno 1907 viene inaugurato a Pella l'Albergo Milano di Angelo Cardano, situato a pochi metri dallo storico Albergo del Pesce situato sulla piazza antistante il lago.
Nell'Ottocento l'edificio era di proprietà delle sorelle Tubi, le benefattrici dell'asilo infantile di Pella.
Il nuovo albergo, come recita un articolo del giornale dell'epoca, è fornito di tutto quel comfort moderno che l'esigenza dei tempi richiede. Posizione incantevole, aria "saluterrima", luce elettrica, appartamenti elegantemente ammobiliati, ecc.ecc.

La pubblicità sottolinea le prerogative del nuovo esercizio pubblico: gran salone con piano-forte e giardino.
una foto d'epoca dell'albergo Milano
come si presenta l'edificio oggi


giovedì 27 agosto 2015

Ad Alzo un parroco da ricordare

Murata sul lato sud della chiesa parrochiale San Giovanni Battista di Alzo una lastra commemorativa ricorda la funzione di parroco di De Alessandri Antonio Maria da Centonara nato nel 1787.
Come recita la scritta, resse dal 30 aprile 1818 in qualità di vice parroco, e come parroco da gennaio 1819 sino al 23 agosto 1847, per 29 anni pastore della comunità.
Il 10 settembre 1847, come descritto dai libri parrocchiali ("quo die ubiit et sepultus est sub porticu ecclesiae parochialis") morì e fu sepolto sotto il portico della chiesa parrocchiale.

L’origine da Centonara è dedotta dal fatto che è stato trovato un quadro ad olio, di proprietà privata di una famiglia di Centonara, in cui è effigiato il parroco De Alessandri, dal che si può dedurre, considerata la lastra commemorativa e la rara immagine del quadro stesso, che si trattava di personaggio appartenente probabilmente a famiglia benestante o nobilizia.
il quadro con De Alessandri

la lastra commemorativa