lunedì 21 dicembre 2015

La torre medievale di Pella


 
prospettiva frontale


 Secondo una tradizione, riportata dal parroco don Annichini senza alcun riscontro, la torre medioevale di Pella nel 950 sarebbe stata in mano al Re Berengario II ed al figlio Adalberto che a quel tempo furono assediati dal figlio di Ottone I, Litolfo. Questi, dopo aver occupato i castelli di Lagna e Pella, avrebbe costretto alla resa padre e figlio.

La torre sarebbe stata parte essenziale della difesa longobarda eretta dal Duca Minulfo, che nel 574 aveva situato la sede del ducato a lui affidato sull’Isola S. Giulio. L'edificio sarebbe sorto al centro di un piccolo borgo, niente meno che capitale della sponda occidentale del lago, andando infine a formare, ben conservata, la parte vecchia della casa parrocchiale.

Lasciando la leggenda storiografica per la storia, è certo invece che la torre fosse in mano agli Zanotti i quali, dietro pressione dell’intelligente Segretario Guglielmetti, la cedettero al Rettore Guglielmetti divenendo la casa del Parroco. Questi, per celebrare il passaggio, fece dipingere  sopra la porta, la eloquente sentenza: “Tune militi, nuno Paroco” (una volta del soldato, oggi del parroco). Aggiunse anche una più lunga iscrizione greca, andata perduta quando si chiuse la porta per lasciarvi la sola finestra attuale.

Alla antica Torre, che tale appare ancora evidente a chi ben la osserva, fu aggiunta in seguito un’altra parte, per ricavarne una completa abitazione, con strutture e piani diversi.
 
la torre medievale casa del Parroco, lato nord

lato sud
 

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